Contagio, Malattia, Morte: Nuova Ideologia Sanitocratica (e le Bugie di Draghi…).
24 Luglio 2021 3 Commenti
Marco Tosatti
Carissimi Stilumcuriali, con il permesso dell’autore rilanciamo questo articolo del prof. Gervasoni, apparso su La Voce del Patriota, di commento alle dichiarazioni di Mario Draghi su Covid e vaccino. Buona lettura.
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Vi sono almeno tre bugie nel discorso del governo e nel vasto fronte del media unico del greenpass (unico davvero, vi sfuggono pochi giornali e nessuna tv).
La prima, pronunciata da Draghi in persona, è la correlazione tra contagio, malattia e morte, che è il cuore della ideologia del nuovo regime sanitocratico. In realtà, come dovrebbero sapere tutti, solo una parte dei contagiati si ammala e solo una parte di questi muore – il tasso di letalità del Covid essendo più basso di altre pandemie del passato.
La seconda menzogna riguarda i vaccini, presentati come uno schermo totale per evitare di contagiare e di essere contagiati. In realtà, come dovrebbero sapere tutti, i vaccini riducono solo la probabilità del contagio e gli effetti della eventuale malattia. Il che è ovviamente molto importante, per cui ad esempio chi scrive si è vaccinato a marzo e consiglia di farlo. Ma il vaccino non è uno scudo totale.
La terza panzana riguarda il greenpass, presentato come uno strumento per combattere la pandemia, quando in realtà si tratta di una misura strettamente politica, finalizzata a rafforzare la figura di Draghi da un punto di vista politico. Intento rispettabile e comprensibile dal punto di vista del premier, che però non venga a menarci per il naso.
La strategia propagandistica, come ogni narrazione di ispirazione totalitaria, finisce per contraddirsi da sola. Se infatti l’unico modo per non morire di covid è vaccinarsi, e se il vaccino è una armatura totale, perché il green pass, visto che i vaccinati non dovrebbero avere più paura di nulla, neanche delle tasse ? E perché in molte occasioni, oltre al green pass, sarà richiesto un tampone ? Ma proprio per quello che scrivevamo prima.
Ed ecco quindi il green pass, che non ha alcuna utilità per combattere il covid, ma ha tre obiettivi: obbligare a vaccinarsi, placare le tensioni all’interno del governo, legittimare Draghi come uomo forte.
Non potendo e non volendo intraprendere la strada dell’obbligo vaccinale, per altro non gradito neppure alla sacra Ue, Draghi ha scelto una strada più subdola, tipica del liberalismo progressista: lasciare le forme del liberalismo per minarne a fondo la sostanza. In questo caso, in teoria la “libertà di scelta” viene formalmente mantenuta ma la ristrettezza delle opzioni è tale che la maggior parte delle persone correrà a vaccinarsi. Tutto bene, dirà qualcuno, solo che è difficile che Macron e Draghi (e chi seguirà) possano da domani fornire lezioni di “valori” e men che meno contro i cosiddetti “autocrati” (loro eletti, Draghi no, per altro). Quindi il greenpass è obbligo vaccinale con altro nome
La seconda ragione del subitaneo accodamento a Macron, sta nel momento: la riforma della giustizia crea al premier più problemi di quanto pensasse (anche i pannicelli caldi fanno paura ai magistrati) ed ecco che il green pass diventa occasione per dare un colpo a Salvini dopo che lo ha assestato ai 5 stelle. Tutti contenti, cornuti e mazziati.
La terza ragione è più di lunga durata. Il green pass deve dimostrare agli italiani che Draghi è davvero l’uomo forte, quello che salva loro la vita (anche se la campagna vaccinale non procede bene, ecco perché l’obbligo mascherato) . Il modello politico liberale progressista, fondato sul rigetto dell’uomo forte, è ormai insostenibile. Tuttavia i liberali devono presentare un modello di uomo forte diverso dagli Orban e dai Putin. Non un uomo forte che difenda valori, visto che i liberali non ne hanno, ma uomo forte che protegga interessi: e quale è il primo interesse se non quello della tutela della nuda vita biologica?
Sorgono però due interrogativi: se il green pass per Macron è finalizzato alla ricandidatura, perché Draghi vuole costruirsi questa immagine, visto che comunque vada non intende sottoporsi (o sottomettersi) a una elezione?
Il secondo interrogativo: cosa dirà l’uomo forte Draghi quando dovrà spiegare a ottobre, di fronte alla risalita dei contagi nonostante l’aumento dei vaccini, che sarà necessario chiudere alcune attività ?
Dicono che serve il green pass per non chiudere, in autunno probabilmente avremo quello e il lockdown assieme. Come del resto sta avvenendo in un grande paese, dove tutto funziona, come Israele. Giocare con le paure è un modo per affermarsi come uomo forte ma può trasformarsi in un’ arma rivolta contro chi la usa.
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