La battaglia finale di Francesco per salvare la Chiesa dal fallimento.

SUPER EX. NUZZI, ZUPPI, UN LIBRO E GLI “OMISSIS” SU CAFFARRA.

18 Dicembre 2019 Pubblicato


Marco Tosatti

Cari Stilumcuriali, Super Ex (Ex di Movimento per la vita, Ex di Avvenire e di altre iniziative cattoliche varie, ma ancora non Ex cattolico, anzi…) è entrato in libreria, e lì si è incontrato (forse sarebbe meglio dire scontrato) con due libri. Che cosa sia accaduto, e quali riflessioni siano nate, ce lo racconta egli stesso…Buona lettura.

§§§

In libreria prendo e sfoglio due libri recenti, l’ultimo di Gianlugi Nuzzi e il libro di Lorenzo Fazzini e del neo cardinale Matteo Maria Zuppi, Odierai il prossimo tuo come te stesso…
Il primo è qualcosa di esilarante. Basti il sottotitolo: La battaglia finale di Francesco per salvare la Chiesa dal fallimento. Un libro filogovernativo dove si tenta di presentare Bergoglio come un riformatore, per poi ammettere, come sintetizza il Corriere della Sera, che “le sue 368 pagine sono il resoconto di come Bergoglio si affanni per risanare i conti, ma ottenga l’opposto, con spese lievitate del 244 per cento”. In detto libro tocca leggere persino un’ incredibile arrampicata sugli specchi per presentare Dario Edoardo Viganò, noto manipolatore e fabbricante di fake news, vicinissimo a Bergoglio,  come una vittima dei “tradizionalisti”. Vabbè, di cosa siano capaci i giornalisti lo sappiamo da alcuni secoli…
Ma lasciamo perdere Nuzzi, per pietà cristiana (avrebbe dovuto scrivere un libro intitolato La battaglia finale di Francesco per mandare la Chiesa in fallimento, ma si vede che o di Chiesa non capisce nulla, oppure…) e andiamo al libro, ben più pericoloso di Zuppi e  Fazzini.
Sarà bene dire, anzitutto, qualcosa sul giornalista di Avvenire che fa da sponda al neocardinale.
E’ il classico giornalista cattolico cresciuto nei decenni passati nel giornale dei vescovi: può scrivere tutto e il contrario di tutto, senza che la sua coscienza emetta un solo lamento, un flebile sibilo. Andiamo indietro di qualche anno e lo troviamo autore, per Lindau, di Vangelo per l’Africa. Cesare Mazzolari, vescovo di una Chiesa crocifissa.
Siamo nell’epoca di Benedetto, per il quale il dialogo con gli islamici è possibile, ma con l’Islam no, e Lindau pubblica vari autori ratzingeriani.
Fazzini si rivolge proprio a questo editore per raccontare la storia di un vescovo che ha visto i cristiani uccisi senza pietà dagli islamici e che sostiene esattamente il contrario di quello che dicono oggi Zuppi e Bergoglio: cioè che non vi è alcuna rapporto tra Allah e Cristo, e che il dialogo con l’Islam è impossibile (http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/7044.html).
Il lettore prenda in mano la vita di Mazzolari, che nel mondo islamico ha vissuto, e la confronti con l’irenismo irrealistico e relativista di mons. Zuppi, il quale, per attaccare i “sovranisti”, definiti “ingenui” e “pericolosi”, deve completamente occultare le nefandezze dei tagliagola islamici.
Lasciamo un attimo Fazzini, e passiamo a Zuppi, che siede sulla cattedra che fu di Biffi, il quale proprio parlando di immigrazione diceva…il contrario di Zuppi!
Quello che urta maggiormente, leggendo le  parole del neocardinale di Bologna, è il tentativo di manipolare la vita e il magistero del suo predecessore, il cardinal Caffarra. Zuppi nel libro allude più volte ai Dubia, ma cerca di depotenziarne il significato, e con il suo modo di raccontare poco concreto, molto narrativo, da buon politico, trasforma la dura opposizione del suo predecessore all’operato di Bergoglio in un’altra cosa (non si capisce bene in cosa). Addirittura, nel suo lungo monologo che insegna ad amare migranti ed islamici e ad odiare sovranisti e metà del popolo italiano che vota sbagliato, allude agli amorosi sensi che sarebbero intercorsi tra Caffarra e Bergoglio, citando l’abbraccio di Carpi. Eh no, caro cardinale, non faccia finta di non sapere che quel giorno Bergoglio abbracciò il cardinale a favore di telecamere, per poi ignorarlo tutto il resto del giorno! Non faccia finta di non sapere che Bergoglio si è sempre rifiutato non solo di rispondere alle domande di Caffarra, ma persino di incontrarlo in privato per parlarne. Ma se proprio di Caffarra vogliamo parlare, piacerebbe capire perché quando Zuppi parla del “prossimo”, non tratta mai di colui che ci sta davvero vicino, come intendeva Caffarra, ma sempre e solo degli immigrati.
Colui che ci sta vicino, insegna la Chiesa, colui che ci è prossimo, è anzitutto il coniuge, sono anzitutto i figli: non c’è traccia, nelle parole di Zuppi, dell’odio contro il prossimo che porta all’aborto, all’eutanasia, all’utero in affitto…! Questo è un odio, si vede, che non interessa all’amico del Pd, all’amico del nuovo rappresentante della bioetica bergogliana, monsignor Paglia. Sarebbe bello poter chiedere a Zuppi cosa pensava Caffarra di Paglia, e cosa avrebbe detto della distruzione, operata da Bergoglio e da Paglia, dell’Istituto Giovanni Paolo II. Ma credo che Zuppi preferirebbe tornare a parlare di Salvini, e della nuova trinità della neochiesa atea bergogliana: l’ambiente, l’immigrazione e l’Unione Europea.
Per concludere, vorrei tornare a Fazzini: il lettore si risparmi di acquistare il libro con Zuppi, di cui ho brevemente parlato, e al Fazzini di oggi, preferisca quello di ieri. Quello che per essere ratzingeriano all’epoca di Ratzinger, non raccontava solo di grandi missionari veri, come Mazzolari, ma di “Nuovi cristiani d’Europa. Dieci storie di conversione tra fede e ragione”. Sì, perché fede e ragione sono i grandi assenti nella neochiesa di oggi. In quel libro ci sono interviste a Gabriele Kuby o ai giornalisti John Waters (l’avversario iralndese dei matrimoni gay) e Marco Tosatti: gente, per intenderci, che oggi finirebbe nelle liste di proscrizione, tra gli “odiatori da odiare”, per le sardine bolognesi e per il loro cardinale.

§§§

https://www.marcotosatti.com/2019/12/18/super-ex-nuzzi-zuppi-un-libro-e-gli-omissis-su-caffarra/

Commenti

Post popolari in questo blog

Preghiera per liberare 15 anime dal Purgatorio

Foto di Gesù - Suor Anna Alì