CRISTO RE

"Sì, Signore, tu sei il mio re.
Sei l'unico di cui mi posso fidare completamente.
Tu, mio Gesù e mio re,
mi guidi nel cammino di ogni giorno
e sono certo che seguendo i tuoi passi
non potrà accadermi nulla di male.
Tu, mio re, sei forte,
perché porti in te la forza straordinaria dello Spirito Santo:
nessuna cattiveria potrà mai vincerti,
persino la morte si arrende di fronte a te.
Tu sei pieno di sapienza:
mi insegni come vivere secondo il cuore del Padre,
mi parli attraverso la Scrittura Sacra
e mi sveli il progetto di amore che tu sogni per tutta l'umanità.
Tu, o mio re, hai dato la vita sulla croce per amore di tutti noi:
per questo, più che per ogni altro motivo,
tu sei il Signore del mio cuore e della mia vita.
Tu sei re, Maestro Gesù.
L'unico al mondo a potersi chiamare così, nella piena verità.
Tu, Signore Dio, sei il mio re:
mio, perché ti voglio bene
e perché so di essere amato da te, infinitamente."

Atto di consacrazione del genere umano a Gesù Cristo Re (Papa Leone XIII)

O Gesù dolcissimo, o Redentore del genere umano,
riguardate a noi umilmente prostesi dinanzi al vostro altare.
Noi siamo vostri, e vostri vogliamo essere;
e per poter vivere a Voi più strettamente congiunti,
ecco che ognuno di noi oggi spontaneamente si consacra al Vostro Sacratissimo Cuore.
Molti purtroppo non vi conobbero mai; molti, disprezzando i vostri comandamenti, Vi ripudiarono O benignissimo Gesù,
abbiate misericordia e degli uni e degli altri; e tutti quanti attirate al vostro Cuore santissimo.
O Signore, siate il re non solo dei fedeli che non si allontanarono mai da Voi,
ma anche di quei figli prodighi che vi abbandonarono;
fate che questi quanto prima ritornino alla casa paterna per non morire di miseria e di fame.
Siate richiamateli al porto della verità e all’unità della fede affinché in breve si faccia un solo ovile sotto un solo pastore.
Siate il re finalmente di tutti quelli che sono avvolti nelle superstizioni del gentilesimo,
e non il re di coloro che vivono nell’inganno dell’errore o per discordia da Voi separati:
ricusate di trarli dalle tenebre al lume e al regno di Dio.
Largite, o Signore, incolumità e libertà sicura alla vostra Chiesa, largite a tutti i popoli la tranquillità dell’ordine;
fate che da un capo all’altro della terra risuoni quest’unica voce:
Sia lode a quel cuore divino, da cui venne la nostra salute,
a lui si canti gloria e onore nei secoli.
Cosi sia.

Giudizio finale

Tu giudicaci tutti
come se tutti fossimo bambini
che giocano con la vita
in questo cortile assurdo e prodigioso.
Quando giunge la notte,
raccoglici tutti
nel calore della tua Casa
per sempre.
E pianta di bellezza imperitura
il vecchio cortile amato...
(Pedro Casaldáliga)

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