Il Segreto di Fatima e il Papato
Il Segreto di Fatima e il Papato: P. Malachi Martin che cosa sapeva?
Padre Malachi Martin, un ex
gesuita rimasto fedele a Sant’Ignazio di Loyola, che ebbe il privilegio
di conoscere (integralmente) la terza parte del Segreto di Fatima, nei
suoi libri raccontò tutto (o quasi) quello che sta accadendo nella
Chiesa in questi ultimi anni. Leggere per credere.
Solo pochissimi anni fa sarebbe stato non solo poco probabile, ma pure poco possibile pensare alla rinuncia di un Papa al munus petrino; nonché alla conseguente elezione di un successore – preparata da anni[1]
– che avrebbe lentamente, ma inesorabilmente, aperto processi il cui
fine è cambiare la Chiesa cattolica dall’interno, omologandola alle
comunità protestanti[2] e scendendo a patti e a compromessi con le lobby massoniche del Nuovo Ordine Mondiale[3].
Ebbene, c’è stato invece qualcuno che già
dagli inizi degli anni ’90 aveva previsto tutto questo. Stiamo parlando
di padre Malachi Brendan Martin (1921-1999)[4], sacerdote ed esorcista irlandese appartenente alla Compagna di Gesù (dalla quale uscì nel 1965)[5], che prestò servizio in Vaticano dal 1958 al 1964 come segretario del cardinale progressista ed ecumenista Agostino Bea.
Fu uno dei pochi uomini al mondo che ebbe
il privilegio di leggere – interamente – la terza parte del segreto di
Fatima. Vincolato al giuramento di mantenere il segreto, non lo rivelò
mai, ma qualcosa lasciò intendere nei suoi libri riguardanti la crisi
nella Chiesa cattolica.
Padre Martin, inoltre, fu il primo –
proprio lui, ex gesuita ma sempre fedele a Sant’Ignazio di Loyola – a
descrivere la deriva e il tradimento della Compagnia di Gesù in un libro
ben documentato intitolato I Gesuiti. Il potere e la segreta missione della Compagnia di Gesù nel mondo in cui fede e politica si scontrano (Sugarco, 1987; cliccare qui).
Stavolta però vogliamo parlarvi di due
opere di padre Malachi, mai tradotte in italiano, in cui viene
drammaticamente narrato ciò che sta avvenendo nella – e alla – Chiesa anche in questi giorni.
Cominciamo con The Keys of This Blood (Le Chiavi di questo Sangue,
Simon & Schuster, 1990), un’analisi geopolitica riguardo ciò che
accadrà intorno all’anno 2000 o poco dopo, ovvero l’istituzione di un
governo mondiale che poterà a termine il progetto del Nuovo Ordine
Mondiale. Padre Martin fa un resoconto di ciò che papa Giovanni Paolo II
stava facendo per contrastare il mondialismo, opponendosi al
materialismo liberale dell’Ovest e a quello comunista dell’Est. Ma la
battaglia dell’allora Romano Pontefice era su due fronti. L’ex padre
gesuita infatti spiega che vi era – e vi è ancora – una “super force”
progressista nella Gerarchia cattolica fedele non a Cristo, ma al Nuovo
Ordine Mondiale, il cui scopo è quello di cambiare il magistero della
Chiesa dall’interno con il pretesto delle “riforme” e del dialogo con i
“lontani”. Questa “super force” stava lavorando, secondo padre Malachi,
per mettere sul Trono di Pietro un cardinale progressista, pur non
facendo parte del loro gruppo.
Vi riportiamo alcuni estratti (il grassetto è nostro) tradotti dal giornalista e scrittore Francesco Colafemmina[6].
«[…] Alcuni vescovi e prelati assieme ai loro assistenti hanno elevato se stessi ad anti-Chiesa all’interno della Chiesa.
Essi non vogliono abbandonare la Chiesa. Non intendono separarsi. Non
intendono scuotere l’unità della Chiesa. Non intendono obliterare la
Chiesa, ma cambiarla in base ai loro piani; ed è ad oggi banale nelle loro teste che i loro piani siano inconciliabili con il piano di Dio rivelato fino ai giorni nostri dal successore di Pietro [Giovanni Paolo II, ndt] e dalla sua autorità magisteriale. […] Essi sono convinti di poter riconciliare questa Chiesa e i suoi nemici attraverso un “decente compromesso”,
di essere i soli a capire cosa sta accadendo, e di essere i soli a
poter assicurare il successo della Chiesa di Cristo compattandola con
quella dei leaders mondiali. Ma nella loro devota creazione
dell’anti-Chiesa dentro la Chiesa – a partire dal Vaticano fino al
livello della vita parrocchiale – hanno alfine minato l’unità della
Chiesa […]» (pag. 662).
E, purtroppo, i “decenti compromessi” con
il mondo, il cui principe è il diavolo (cfr. Gv 12, 31; 14, 30), sono
le conseguenze dei peccati contro lo Spirito Santo[7]. Infatti, la “super force” lavora affinché «le
precedenti regole di comportamento morale della Chiesa Cattolica Romana
riguardo i principi collegati alla vita – concepimento, matrimonio,
morte e sessualità – devono essere portati in un fraterno allineamento con le prospettive, i desideri e le pratiche del mondo intero. Altrimenti come potrebbero i membri di questa Chiesa proclamare di essersi aperti ai loro fratelli e sorelle?» (p. 681).
Padre Martin raccontò che la “super force” progressista[8] era già all’opera per trovare il giusto successore di Giovanni Paolo II. «Tutto
sarà messo in atto nel prossimo Conclave da una struttura ecclesiale
nella quale hanno lavorato per almeno 25 anni e non hanno fatto nulla
per piegare, combattere o solo correggere le aberrazioni dello “spirito
del Vaticano II”, ma lo hanno fomentato passivamente (non
facendo nulla) o attivamente (perché sposavano lo stesso “spirito del
Vaticano II”). Questi cardinali verranno da diocesi nelle quali la vasta
maggioranza dei vescovi non conoscerà e non vorrà conoscere nulla di
ciò che non gli sembrerà coerente con lo “spirito del Vaticano II”. Le
parrocchie e le diocesi dietro di loro saranno già completamente
lievitate nello stesso “spirito”. […]» (p.683).
Che succederà con l’elezione del candidato della “super force”? «I cattolici vedranno allora lo spettacolo di un Papa validamente eletto che separerà l’intero corpo della Chiesa,
sciolto dalla sua unità tradizionale e la struttura apostolica
orientata al papato che la Chiesa aveva finora creduto di istituzione
divina. Il brivido che scuoterà il corpo della Chiesa Cattolica in quei giorni sarà il brivido della sua agonia.
Perché le sue pene verranno dal suo interno, orchestrate dai suoi
leaders e dai suoi membri. Nessun nemico esterno avrà portato a questa
situazione. Molti accetteranno il nuovo regime. Molti resisteranno.
Tutti saranno frammentati. […]» (p.684).
Ciò che padre Malachi Martin non ha potuto scrivere in The Keys of This Blood, lo ha però fatto nel libro di cui stiamo per parlarvi, intitolato Windswept House (La Casa spazzata dal Vento;
Main Street Books, 1996). Si tratta di un romanzo, ma il nostro autore
ha affermato che il 95% degli eventi nel libro è reale e l’85% dei
personaggi sono persone vere[9].
Tutto avviene nei giorni nostri, ma
comincia nel 1963, quando il 29 giugno (solennità dei Santi Pietro e
Paolo e giorno scelto per l’incoronazione del nuovo Romano Pontefice,
Paolo VI), un gruppo di prelati commette nella Cappella Paolina un
orrendo delitto criminale: un rituale satanico in cui, col proprio
sangue, giurano fedeltà a Satana e lo incoronano re del Vaticano e
s’impegnano a cambiare la Chiesa cattolica dall’interno.
Fanta-religione? Libertà artistica o
esagerazioni di un romanziere? Ai più scettici ricordiamo che papa
Benedetto XVI, nel 2009, ha riconsacrato la Cappella Paolina a porte
chiuse, che fu riaperta al pubblico in quello stesso anno dopo i
restauri[10].
E che lo stesso papa Paolo VI, nella famosa omelia del 29 giugno del
1972 (nono anniversario della sua incoronazione), fece scalpore,
affermando di avere la sensazione che «da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel Tempio di Dio»[11].
Nel libro, padre Malachi offre una
rappresentazione di prelati di alto rango (cardinali, vescovi e membri
della Curia) che, stringendo un’alleanza con le lobby del Nuovo Ordine
Mondiale, lavorano per costringere il Papa regnante ad abdicare – ci
riusciranno! – in modo che possa essere eletto il loro candidato,
ovviamente di orientamento progressista e fedele allo “spirito del
concilio”, che cambierà radicalmente la fede cattolica e allineerà
l’operato del mondo cattolico all’agenda del Nuovo Ordine Mondiale.
Il Papa del racconto, inoltre, si opporrà
totalmente al Nuovo Ordine Mondiale, difendendo col suo magistero la
legge morale naturale, nonché cercando di rinvigorire la cristianità
cattolica liberalizzando il Vetus Ordo Missae e provando a riformare il Novus Ordo Missae.
«Al Papa (il Papa Slavo lo definisce padre Martin, pensando ovviamente a Giovanni Paolo II, ndt)
viene consegnato un dossier riservato che mette in luce le storture e i
veri e propri crimini commessi da tanti chierici nel mondo. Ciò accade
mentre monta la pressione mondialista perché la Chiesa,
attraverso un pronunciamento magisteriale del Papa, proclami alcuni
ripensamenti dell’etica cattolica. Nello stesso tempo il Papa già
anziano e malato viene invitato da una cerchia ristretta di Cardinali a
dimettersi onde affidare a loro il compito di nominare un Papa più
“compiacente” rispetto alle esigenze del “mondo”».
Padre Malachi, circa 10 anni prima che scoppiasse lo scandalo dei “preti-pedofili”, scriveva che «omosessualità
e satanismo erano fra i virus più antichi insinuatisi nel corpo
politico della Chiesa. La differenza era adesso data dal fatto che l’attività omosessuale e satanica aveva ottenuto un nuovo status all’interno di quel corpo politico. (…)». Infatti la cosiddetta “lobby gay claricale” è più potente che mai.
Ciò che padre Malachi Martin scrisse in
quei due libri, si è avverato tutto (o quasi), tranne che in qualche
dettaglio, benché non di poco conto. Il Papa che ha difeso i principi
non negoziabili[12] e liberalizzato il Vetus Ordo Missae[13] e che, alla fine ha abdicato, non è Giovanni Paolo II, bensì Benedetto XVI[14].
Un’altra particolarità vogliamo segnalarvi prima di concludere.
Raccontando del rituale satanico nella
Cappella Paolina, padre Martin sostiene che così si compiva una profezia
moderna sul satanismo, in cui si sosteneva che l’avvio dell’era di
Satana sarebbe cominciata quando un papa avrebbe assunto il nome di
Paolo. L’ultimo Paolo – prima di Paolo VI (Giovanni Battista Montini) –
fu Camillo Borghese, morto nel 1621. Ebbene, abbiamo fatto numerose
ricerche, ma da nessuna parte abbiamo trovato questa profezia. In che
modo il nostro autore ne venne a conoscenza?
Ribadiamo che padre Malachi Martin è
stato uno dei pochi uomini al mondo ad aver letto la terza parte del
Segreto di Fatima. Ma di questo ve ne parleremo prossimamente.
NOTE
[1] Francesco: elezione preparata da anni (Marco Tosatti, 24-09-2015).
[2] Roma ha perduto la fede? Papa Francesco festeggia Martin Lutero (Le Cronache di Babele, 31-10-2016)
[3] Il Vaticano svende la Chiesa all’ONU (Riccardo Cascioli, La Nuova BQ, 07-06-2018)
[4] Il padre Malachi Martin,
dopo aver lasciato il Vaticano, si trasferì a New York e là svolse il
suo ministero sacerdotale col permesso del vescovo diocesano. Non avendo
il sostentamento del clero locale, svolse lavori molti umili per
mantenersi. I suoi libri divennero best-sellers internazionali. Poco
prima di morire, fu ricevuto in udienza privata da papa Giovanni Paolo II, ma non volle mai raccontare i particolari del loro colloquio.
[5]
Come si può capire dalla nota precedente, padre Malachi lasciò l’ordine
dei gesuiti, ma non chiese mai di essere dispensato dal suo ministero
sacerdotale, a cui rimase fedele fino alla morte, celebrando solo col Vetus Ordo Missae.
[6] Francesco Colafemmina pubblicò queste traduzioni nel suo Fides et Forma, oggi non più online purtroppo.
[7] Che cosa è il peccato contro lo Spirito Santo? Risponde Don Mario Proietti (Cooperatores-Veritatis.org)
[8] Nel libro, padre Malachi Martin elenca qualche nome della “super force”: Joseph Louis Bernardin (1928-1996) di Chicago, Basil Hume (1923-1999) di Westminster, Paulo Evaristo Arns (1921-2016) di San Paolo, nonché Godfried Danneels di Bruxelles, il cardinale belga che rivelerà al mondo dell’esistenza della “mafia di San Gallo” e della scelta dell’argentino Jorge Mario Bergoglio come loro candidato a succedere a Giovanni Paolo II già dal 2002.
[10] Riaperta al culto la Cappella Paolina. Con due novità (Sandro Magister, 06-07-2018).
[11] Omelia di S.S. Paolo VI nella solennità dei Santi Pietro e Paolo e nono anniversario della sua incoronazione. Purtroppo la Santa Sede non ha mai pubblicato la trascrizione integrale, né l’audio il video dell’omelia.
[12] Benedetto XVI espone i principi non negoziabili per la Chiesa nella vita pubblica (Zenit, 30-03-2006).
[13] Motu Proprio Summorum Pontificum (07-07-2007).
[14] Dichiarazione di rinuncia al ministero petrino (Benedetto XVI, 10-02-2013).
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