21P/Giacobini-Zinner
Scoperta | 20 dicembre 1900 |
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Scopritori | Michel Giacobini, Ernst Zinner |
Designazioni alternative | 1900 III; P/1900 Y1; 1913 V; P/1913 U1; 1926 VI; 1933 III; 1940 I; 1946 V; 1959 VIII; 1966 I; 1972 VI; 1979 III; 1985 XIII; 1992 IX |
Parametri orbitali | |
(all'epoca 6 marzo 2006) | |
Semiasse maggiore | 3,526 UA |
Perielio | 1,038 UA |
Afelio | 6,014 UA |
Periodo orbitale | 6,621 anni |
Inclinazione orbitale | 31,8108° |
Eccentricità | 0,7056 |
Ultimo perielio | 11 febbraio 2012 |
Prossimo perielio | 10 settembre 2018 |
Dati fisici | |
Dimensioni | 2 km (diametro) |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | 5 (max) |
Descrizione[modifica | modifica wikitesto]
Fu recuperata nel secondo passaggio successivo da Ernst Zinner (dall'Osservatorio di Bamberga) il 23 ottobre 1913, durante l'osservazione di stelle variabili vicino β Scuti. Durante le sue apparizioni, la cometa può raggiungere l'ottava magnitudine, ma nel 1946 subì una serie di esplosioni (fase indicata con il termine inglese outburst) che la resero luminosa fino a raggiungere la quinta magnitudine.La cometa è stata oggetto di studio della sonda International Cometary Explorer, che ha attraversato la sua coda di plasma l'11 settembre 1985.
In uno studio pubblicato nel 2000 viene suggerita la presenza sulla cometa di materiale organico, rilevato analizzando la polarizzazione della luce refratta sulle particelle di polvere della cometa stessa. Una conferma a questa ipotesi sembra provenire dalle Draconidi, sciame meteorico associato a questa cometa.[2]
Parametri orbitali[modifica | modifica wikitesto]
L'orbita seguita dalla cometa presenta delle caratteristiche tali da renderla oggetto di fenomeni piuttosto interessanti:- l'afelio è in prossimità dell'orbita di Giove ed il periodo orbitale è circa la metà di quello gioviano. Ciò conduce ad incontri ravvicinati tra la cometa ed il gigante gassoso ogni due orbite circa. Durante questi incontri, Giove perturba l'orbita della cometa, variando, solitamente, la distanza perielica. Un episodio del genere è avvenuto nel 1898, quando, a seguito di un incontro ravvicinato dei due corpi, si è verificata una riduzione della distanza perielica da 1,22 UA a 0,93 UA. Variazioni nella distanza dal Sole comportano variazioni nella quantità di energia trasmessa per irraggiamento dal Sole al nucleo cometario e, conseguentemente, nella quantità di massa eiettata per orbita.
- il perielio ed il nodo discendente (uno dei due punti nei quali l'orbita della cometa interseca il piano dell'Eclittica) sono in prossimità dell'orbita della Terra. Di conseguenza, la Terra si trova ad incontrare ogni anno parte della nube di materiale emesso dalla cometa in prossimità del suo perielio. Ciò è origine dello sciame meteorico delle Giacobinidi (conosciute anche come Draconidi).
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