Claude Shannon, che inventò il concetto di “bit”
Chi era il matematico e ingegnere che teorizzò il modo in cui le macchine moderne si scambiano informazioni, e che nacque 100 anni fa oggi
Claude Shannon studiò matematica e ingegneria alla University of Michigan e proseguì gli studi al Massachusetts Institute of Technology (MIT), una delle più prestigiose università del mondo. Come molti matematici della sua epoca, durante la guerra Shannon collaborò con il governo nel campo della crittografia, per cifrare le comunicazioni americane e decifrare quelle dei nemici. Dopo la laurea, si mise a lavorare per la nota società di telecomunicazioni americane AT&T, per poi tornare a insegnare al MIT. Shannon era già una specie di celebrità quando morì, nel 2001: nel suo necrologio, il New York Times scrisse: «il messaggio implicito e omnicomprensivo contenuto nei suoi insegnamenti era che un messaggio [informatico] può contenere un video, una canzone, una lettera: ma sarà sempre composto da numeri 1 e 0. Al giorno d’oggi, in cui gigabyte di informazioni come mail e filmati viaggiano attraverso i cavi telefonici, l’idea ci può sembrare “rozza”: ma ha le sue radici proprio nel lavoro di Shannon».
L’eredità di Shannon è tuttora importantissima e secondo molti il suo lavoro è effettivamente alla base dell’intera rivoluzione digitale, dato che tutti i dispositivi che contengono microprocessori utilizzano una forma evoluta del suo modello comunicativo. Ma Shannon non era soltanto un genio della matematica: era anche una persona spiritosa che sapeva prendersi poco sul serio. Era appassionato di scherzi e di giocoleria e tra le sue invenzioni più singolari viene spesso citata una tromba lanciafiamme e probabilmente il primo esemplare di “macchina inutile”, un oggetto che negli ultimi anni ha ottenuto una nuova popolarità grazie a YouTube.
http://www.ilpost.it/2016/04/30/claude-shannon/http://www.ilpost.it/2016/04/30/claude-shannon/
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