"Nuovo Ordine...Diocesano"? Manovre strane ad Albenga
Uno simpatico comunicato è stato diffuso ieri dal sito della diocesi di Albenga-Imperia, che potete vedere qui di seguito
Sabato prossimo 17 giugno 2017 il clero, i religiosi e i "tutti i fedeli"
(cit.) diocesani sono invitati all' "Assemblea plenaria diocesana" nel
durante la quale il vescovo Borghetti presenterà un progetto pastorale
per i prossimi anni.
Salta
subito all'occhio la pia illusione demagogica di far entrare così tante
persone in un pur grande plesso scolastico (a patto di essere persuasi
sin da ora dei pochi che risponderanno all'appello). Quindi: cosa bolle
in pentola? Mah, nulla di che.
Comunque sia: se ne sentiva davvero il bisogno di un'altra iniziativa del genere? E a che pro?
Borghetti sembra essere affezionato a questo tipo di "Assemblee proletarie" estese a chicchesia.
Non
sarebbe stato più utile continuare con "tre giorni del clero" (incontri
del presbiterio diocesano insieme al proprio vescovo in stretto
contatto e migliore frequentazione con indubbi maggiori vantaggi sia di
conoscenza sia di organizzazione pastorale) come faceva mons. Oliveri?
No,
Borghetti, come ulteriore segno di rottura rispetto al suo
predecessore, le ha abolite e, già da coadiutore, indisse una Assemblea
plenaria e con la prossima dovremmo essere alla seconda o terza
edizione.
E' evidente che in tale ottica queste riunioni sono senz'altro una novità per la diocesi di Algenga-Imperia.
Certamente anche questa volta la montagna partorirà il topolino, e si andrà avanti come se nulla sarà stato.
Ma a noi sembra che, nel legittimo esercizio del proprio munus docendi ac gubernandi, Borghetti compia uno sgargo nei confronti di mons. Oliveri, perchè gli intenti sottesi sembrano evidenti a tutti, anche ai meno maliziosi come noi.
Per distruggere tutto il bene compiuto dal mai troppo lodato mons. Oliveri non è bastato mandare un vescovo coadiutore con poteri straordinari e ben intuibili istuzioni pontificie?
Non è bastato fare pressioni di ogni tipo sull'ordinario per costringerlo alle dimissioni?
Non è bastato stravolgere le norme canoniche e omettere il regolare "procedimento amministrativo" come richiesto da mons. Oliveri, in spregio alla verità e alla trasparenza?
Non è bastato rimuovere immediatamente tutti i vicari foranei e il vicario generale?
Non è bastata la ignobile damnatio memoriae con cui è stato vergognosamente colpito mons. Oliveri, la cui magistrale opera omnia
(lettere pastorali, encicliche, omelie, ecc) è stata rimossa - con
disgustoso tempismo - dal sito diocesano il giorno dopo le sue
(sofferte) dimissioni?
Non è bastato togliere l'agenda del vescovo emerito e le celebrazioni che officia per l'amministrazione dei sacramenti (con evidente concessione dell'Ordinario) dal sito della diocesi?
Non è bastato, all'inizio della Quaresima 2017, emanare un "pro memoria" per il clero che in modo esplicito confuta la lex orandi curata e testimoniata personalmente dall'eccellente mons. Oliveri?
No.
A quanto pare non bastava.
Per i vescovi di ortodossa dottrina e specchiata fama nessuna misericordia.
Roberto
http://blog.messainlatino.it/2017/06/nuovo-ordinediocesano-manovre-strane-in.html
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