Vaticano okkupato
don Elia. Vaticano okkupato
Il terrore è palpabile negli uffici della Curia Romana. Cellulari e
caselle di posta elettronica dei suoi funzionari sono tenuti sotto
controllo. I membri di interi dicasteri sono stati rinnovati in senso
progressista, i loro titolari – se rimasti al loro posto – completamente
esautorati. I vescovi del mondo vivono con l’incubo di una rimozione
infamante per “negligenza” nel trattamento dei casi di abusi. I
professori delle facoltà teologiche vengono sorvegliati e le loro
lezioni passate al vaglio per verificare che siano in linea con il
“nuovo corso”. Chierici e religiosi sono segnalati ai superiori, se
parlano anche solo un po’ troppo del Papa; chi lo attacca pubblicamente
(cosa che sotto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI era all’ordine del
giorno) è prontamente fatto a pezzi. Dal colle vaticano, dove regna un
clima di sospetto e paura, alle estreme “periferie” della Chiesa
Cattolica, dove può sparire chi non è omologato, ci si sente prigionieri
di un vero e proprio regime totalitario. Non c’è che dire: è proprio la
“chiesa della misericordia”…
Il Vaticano assomiglia sempre più a uno Stato occupato da una potenza avversa, l’inimica vis
di Leone XIII. Questo potere estraneo, abusivo e menzognero è riuscito a
impiantare nel cuore della cattolicità una sorta di Stato di polizia in
cui non è ammesso il benché minimo dissenso. Un regime fondato sulla
falsità, d’altronde, non può mantenersi se non spegnendo tutte le voci
della verità: anche una sola può metterlo in crisi mostrando
semplicemente l’assurdità e l’inconsistenza delle sue ragioni, che
invece la massa, stordita da un’immensa macchina propagandistica,
inghiotte come la cosa più naturale al mondo. Chi non può essere messo a
tacere viene denigrato, diffamato, insultato con un astio
impressionante, magari per mezzo di terzi (giornalisti e commedianti);
chi continua a parlare nonostante le sanzioni è svergognato
dall’apparato mediatico, anche con mezzi illeciti: la liceità degli atti
è funzionale al potere e al suo mantenimento.
Il capo del partito non ha bisogno di esporsi più di tanto: usa i suoi
tirapiedi per colpire oppositori e persone sgradite, a meno che la
propaganda non li abbia resi così odiosi al pubblico da far apparire la
purga come un giusto e doveroso intervento, il quale non fa altro che
accrescere la sua popolarità indiscussa. I veri corrotti – sodomiti,
faccendieri e maneggioni – restano “inspiegabilmente” ai loro posti
(come il pervertito notorio scelto come prelato dello IOR), mentre il
cardinal Pell, incaricato di rimettere ordine nelle finanze vaticane, è
stato completamente screditato con scandali di pedofilia risalenti a
trent’anni prima in cui non era affatto implicato. Chi invece ha
realmente coperto abusi su minori è protetto dal capo o diventa
addirittura vescovo, come avvenuto a Osorno, in Cile, nonostante le
violente proteste di piazza. Chi poi ha esaltato senza ritegno un intimo
amico defunto, pederasta incallito e promotore per decenni di aborto,
droga, sodomia, eutanasia e quant’altro, sta e rimane alla testa di una
Pontificia Accademia per la Vita ridefinita negli scopi e ricostituita
con un ricambio totale. Sarà un caso che si sia fatto ritrarre nella sua
ex-cattedrale in un affresco a tinte palesemente omoerotiche?
Strani criteri per una riforma… Ma in ogni regime che si rispetti è
proibito sollevare questioni e finanche pensare. Se quanto dicono e
fanno in alto ti sembra strano, sei o pazzo o reazionario: in una
parola, non hai speranza. Se non ti eliminano fisicamente, ti
annichiliscono moralmente: è come se non fossi mai esistito. Uno che
l’ha sperimentato di persona ha paragonato l’odierno clima ecclesiale a
quello della vecchia Unione Sovietica. Figlio di deportati in campo di
lavoro, monsignor Schneider sa bene di che parla. Alla base,
evidentemente, ci sono le stesse idee perverse miranti a dissolvere
l’ordine stabilito da Dio, non solo nella società, ma anche nella
Chiesa, al fine di assoggettare l’umanità al dominio di Satana.
Quest’ultimo ubriaca le sue pedine con l’ebbrezza del potere e della
popolarità mediatica, ma le tiene in pugno con le perversioni sessuali,
in cui le fa sprofondare per renderle facilmente ricattabili, dopo
averle attirate come mosche al suo proverbiale sterco, mammona. È
proprio per mezzo di esso che distoglie dal servizio di Dio anche coloro
che gli si sono votati per assoggettarli al proprio e danneggiare il
più possibile, attraverso di loro, il sacro Tempio.
L’inaudita aggressione alla sovranità dell’Ordine di Malta, da parte di colui che è stato giustamente definito leader della sinistra mondiale (ossia della massonica political correctness),
non mirava semplicemente alla reintegrazione di un “missionario” della
contraccezione nei Paesi poveri (la quale rappresenta già di per sé un
gigantesco business), ma ha probabilmente ben altre ambizioni:
che la “Chiesa povera per i poveri” voglia metter le mani sull’enorme
patrimonio gestito dai Cavalieri? Con un bilancio annuale di due
miliardi di dollari, cadon di tavola briciole milionarie… Al
pellegrinaggio internazionale a Lourdes, testè conclusosi, il delegato
pontificio ha calorosamente perorato l’incremento del carattere
religioso dell’Ordine come soluzione a tutti i problemi. Di fatto, però,
la pesantissima intrusione della Santa Sede nel suo governo, in
sostanza azzerato, ha dato ragione alla corrente tedesca, che lo
vorrebbe laicizzare trasformandolo in ONG. Su cinque membri della
commissione papale incaricata di indagare sul conflitto tra Festing e
Böselager, quattro sono amici del secondo e tre di essi (fra cui
l’arcivescovo Tomasi) sono coinvolti in una fantomatica società
finanziaria che gestisce un lascito di centoventi milioni di euro di
provenienza ignota. La denuncia di Festing contro la fiduciaria, dopo le
sue dimissioni forzate, è stata – guarda caso – ritirata da Böselager,
che ha con solerzia negoziato un accordo. Conflitto d’interessi? No di
certo, se si lavora per i diseredati…
Chi ci ha perso la faccia, in questa squallida vicenda di squali, è
stato il Cardinal patrono, che è a quanto pare caduto in un terribile
tranello, tesogli proprio dal feroce dittatore. In un colloquio a
quattr’occhi – come conferma in termini più diplomatici una lettera
ufficiale – quest’ultimo si era mostrato sconcertato per l’immondo
traffico di preservativi portato avanti da un’organizzazione cattolica
in totale violazione del Magistero, chiedendogli anche di darsi da fare
per purgare l’Ordine dai massoni. Da persona retta qual è, il buon Burke
aveva evidentemente creduto alla sincerità dell’uomo biancovestito e si
era mosso nel senso indicato, facendo involontariamente deflagrare il
conflitto che ha fornito a quest’ultimo il pretesto per intervenire con
un’ingiustificabile ingerenza, assolutamente illegittima e senza
precedenti. La linearità di un cattolico non riesce nemmeno ad
immaginare fino a che punto arrivi la slealtà e la perfidia di chi ha
una mentalità marxista (e di quei giudei da cui il marxismo ha avuto
origine).
Tutto questo non è certo un fatto isolato. Dove c’è puzza di sterco (del
diavolo), c’è di mezzo l’alta finanza internazionale, che tiene in
pugno i governi occidentali e ora controlla anche la Chiesa Cattolica.
La posta in gioco è altissima, la situazione umanamente disperata: non
esistono, sulla terra, mezzi adeguati per debellare il nemico e vincere
la guerra; soltanto con mezzi soprannaturali la possiamo spuntare. Sarà
un’idea folle, ma in questo centenario di Fatima sembra che la Madonna
ci suggerisca un’impresa da valorosi: penetrare nel campo avversario con
un manipolo di arditi per compiervi un atto esplosivo. L’anno scorso,
in più di un centinaio, ci siamo consacrati a Lei sulla tomba di san
Pietro per riprendere simbolicamente possesso del cuore della
cristianità. Quest’anno dobbiamo osare ben di più: consacrare il
Vaticano stesso(1) al Suo Cuore immacolato perché faccia crollare il
regime abusivo che vi si è insediato, così da minare alla base la
centrale della contro-chiesa, cooperando con il Cielo alla liberazione
della Chiesa vera.
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1. Se si considera la cosa dal punto vista dell'autorità, indubbiamente spetterebbe farlo al Papa (ma questo, per ora, possiamo sognarcelo); dal punto di vista del ministero profetico, invece, ogni battezzato può essere chiamato da Dio a porre pubblicamente atti che prefigurino il futuro e attirino l'intervento divino. Su questa importante questione, che mi sono posto anch'io, tornerò prossimamente.
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1. Se si considera la cosa dal punto vista dell'autorità, indubbiamente spetterebbe farlo al Papa (ma questo, per ora, possiamo sognarcelo); dal punto di vista del ministero profetico, invece, ogni battezzato può essere chiamato da Dio a porre pubblicamente atti che prefigurino il futuro e attirino l'intervento divino. Su questa importante questione, che mi sono posto anch'io, tornerò prossimamente.
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