Il Papa sa? La rigidezza dei “novatori/rivoluzionari” post conciliari
Nell'Omelia della Santa Messa di Venerdì 5 maggio 2017 il Papa è ritornato ancora una volta sulla rigidezza dei cristiani un tema che gli sta molto a cuore.
Il tema della "rigidezza" dei cristiani non è nuovo nelle attenzioni del Pontefice: già il 24 ottobre 2016 nell'Omelia della Messa a Santa Marta il Papa aveva toccato il medesimo argomento della rigidità dei cristiani concludendo la predica con questa preghiera: “Preghiamo il Signore, preghiamo per i nostri fratelli e le nostre sorelle che credono che camminare nella Legge del Signore è diventare rigidi.
Che il Signore faccia sentire loro che Lui è Padre e che a Lui piace la misericordia, la tenerezza, la bontà, la mitezza, l’umiltà.
E a tutti ci insegni a camminare nella Legge del Signore con questi atteggiamenti”. ( Cfr. Radio Vaticana:"Papa: i rigidi sembrano buoni ma non conoscono la libertà dei figli di Dio" QUI )
Il Quotidiano della CEI Avvenire prendendo spunto dalle parole dell'omelia papale del 5 maggio scorso, ha subito titolato:"Il Papa no ai rigidi dalla doppia vita, nella Chiesa serve mitezza" ( QUI )
Risum teneatis... poi spiegheremo perchè.
Risum teneatis... poi spiegheremo perchè.
Le preoccupazioni del Papa potrebbero essere obiettivamente condivisibili dal punto di vista umano e cristiano se fossero accompagnate, con riferimenti reali e concreti, all'enunciazione della vera, concreta e crudelissima rigidità ecclesiale che dalla fine del Concilio Vaticano II è stata rigidissimamente impostata secondo una distruttiva ideologia progressista e rivoluzionaria.
Analizzando nella sua lucida vecchiaia la propria vita sacerdotale un prete ha commentato:
"Gli stessi superiori che prima del Concilio rigidamente
ci impedivano di respirare fuori dalla finestra , dopo il Concilio con la stessa rigidezza ci imposero di rinnegare tutto quello in cui avevamo creduto".
Il concetto era stato stato magistralmente riassunto da Mons.Marcel Lefebvre nella celebre frase "le coup magistral di Satana")
Dalla conclusione del Concilio in poi abbiamo assistitito inerti e sbigottiti al repentino, rigidissimo abbandono della sacralità ( thesaurus prezioso e salvifico della Chiesa) e dello stravolgimento (quasi un'inversione di marcia) delle norme teologiche e morali autenticamente cattoliche.
Parallelamente nei Seminari e nelle case di formazione vocazionale veniva attuato il diabolico pactum sceleris: il perverso, rigidissimo metodo basato sull'odio feroce nei confronti di tutto ciò che era cattolico e che apparteneva alla tradizione della Chiesa.
Tutto questo scempio distruttivo è avvenuto senza godere di alcuna forza di legge ( vacatio legis) e tuttora impera rigidissimamente nelle aule dei semi-vuoti seminari e nelle riunioni parrocchiali ( leggere QUI la cronaca di uno di questi scellerati, recenti incontri "teologici" d' impostazione bolscevica).
Come commento visivo, abbiamo allegato alcune immagini tratte dall'album fotografico "orrori liturgici".
Immagini scelte quasi a caso che testimoniano la ripetuta, cocciuta "rigidezza" con la quale diversi Consacrati hanno imposto rigidissimamente le loro idee ai fedeli facendosi beffe dell'umiltà , della docilità di cuore e della mitezza.
Ecco perchè ci fa sorridere il titolo dell'articolo di Avvenire: "Il Papa no ai rigidi dalla doppia vita, nella Chiesa serve mitezza": ognuno di noi , volontari della liturgia e del decoro ecclesiale, può essere testimone sulla mitezza , sulla docilità e sulla disponibilità al dialogo della classe dirigente cattolica dalla fine del Concilio in poi.
Nel nome di rigidissime norme inestistenti, quasi per sentito dire, è stato reso "obbligatorio", ad esempio, il canto del Tantum Ergo in lingua volgare; è stata imposta l'eliminazione concreta degli antichi altari colpevoli di avere una forma cattolica e la distruzione di tutto quanto testimoniava la pietas e la devotio dei nostri padri nella fede.
Altro che mitezza e disponibilità al dialogo !
Sapendo di essere solo dei transeundi "servi inutili" siamo tuttavia in grado di dimostrare che la vera "rigidità dei cattolici", denunciata dalle parole del Papa, subsit principalmente nel settore progressista/modernista del Clero che pur riempendosi quotidianamente la bocca di " mitezza, misericordia, disponibilità all'ascolto, dialogo, bontà. umiltà ecc ecc" si dimostrano ancor più rigidamente intransigenti dei loro confratelli del passato remoto e/o prossimo.
Per questo "giriamo" le ammonizioni papali sulla "rigidezza" , sulla mancanza di mitezza e di umiltà a tutti quei Consacrati che hanno rigidamente imposto la distruzione della Liturgia, dell'Arte Sacra, della Musica Sacra, della Morale e della Teologia cattolica.
Il Consacrato" è garanzia dell’obbedienza verso Cristo e verso la Sua Parola. Egli non deve proclamare
le proprie idee, bensì vincolare costantemente se stesso e la Chiesa
all’obbedienza verso la parola di Dio, di fronte a tutti i tentativi di
adattamento e di annacquamento, come di fronte ad ogni opportunismo” e "proprio
perché appartiene a Cristo, il presbitero è radicalmente al servizio
degli uomini: è ministro della loro salvezza, della loro felicità, della
loro autentica liberazione, maturando in questa progressiva assunzione
della volontà di Cristo, nella preghiera, nello “stare a cuore a cuore” con Lui.
E’
questa allora la condizione imprescindibile di ogni annuncio, che
comporta la partecipazione all’offerta sacramentale dell’Eucaristia e la
docile obbedienza alla Chiesa» [Benedetto XVI, Catechesi, 24 giugno 2009]
AC
http://blog.messainlatino.it/2017/05/il-papa-sa-gli-stessi-superiori-che.html
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