13 MARZO 2017
Prove tecniche di un nuovo rito ecumenico?
Leggo oggi su Il sismografo
che, nel quadro delle celebrazioni per il 50° anniversario del dialogo
tra la chiesa cattolica e quella anglicana e della istituzione del
Centro anglicano a Roma, il prossimo 13 marzo si terrà la Preghiera corale della sera secondo l'uso anglicano nella Basilica di San Pietro.
Sarà la prima volta nella storia che la funzione, in parte equivalente ai Vespri cattolici, sarà celebrata presso l'altare della Cattedra, di comune intesa tra l'arciprete della Basilica, il cardinale Angelo Comastri, e il direttore del Centro Anglicano di Roma, l'Arcivescovo David Moxon, che presiederà il servizio liturgico. Il predicatore sarà l'Arcivescovo cattolico inglese Arthur Roche(1).
La liturgia sarà animata dal Coro del Merton College di Oxford.
Sarà la prima volta nella storia che la funzione, in parte equivalente ai Vespri cattolici, sarà celebrata presso l'altare della Cattedra, di comune intesa tra l'arciprete della Basilica, il cardinale Angelo Comastri, e il direttore del Centro Anglicano di Roma, l'Arcivescovo David Moxon, che presiederà il servizio liturgico. Il predicatore sarà l'Arcivescovo cattolico inglese Arthur Roche(1).
Viene ricordato, nell'occasione, che la ricorrenza è stata rievocata
cinque mesi fa dal Papa e dall'Arcivescovo Justin Welby, nella
celebrazione dei Vespri nella basilica di San Gregorio al Celio. La data
della celebrazione del prossimo 13 marzo (che peraltro è la data di
elevazione al Soglio) è stata scelta perché la prima disponibile e più
vicina al giorno di San Gregorio Magno, divenuto informalmente il
patrono delle relazioni tra le due chiese. Fu lui infatti che portò il
cristianesimo in Gran Bretagna con l'evangelizzazione di alcuni monaci
benedettini del cenobio romano di Sant'Andrea sul Celio, tra i quali si
ricorda Sant'Agostino che divenne poi il primo arcivescovo di
Canterbury.
Sono forse le prove generali di un nuovo rito ecumenico. già inaugurato con i Luterani [qui - qui - qui], a cui fa da apripista la preannunciata revisione della Liturgiam authenticam ? [vedi: Un altro serio ‘vulnus’ a La Catholica. Ѐ una analisi che vi invito caldamente ad approfondire].
Sorvolando sul resto, vogliamo dimenticare che i riformati credono nella consustanziazione? Il
che significa che, per loro, il pane e il vino conservano la loro
essenza e dunque la presenza del Signore sarebbe solo simbolica e
spirituale. Per questo Trento parla di "transustanziazione" e di "Presenza reale": delle sacre specie resta solo l'apparenza, ma la sostanza
è mutata nel corpo sangue anima e divinità del Signore che si fa
realmente e personalmente presente.
E definitivamente, finché le ostie consacrate non vengono consumate o ne
resta una parte. Per questo Lo adoriamo nel Tabernacolo e Lo si può
portare agli ammalati.
Poiché non è più previsto il reditus dei separati ma, secondo il falso ecumenismo oggi in vigore tutti convergono verso una verità da cercare insieme al di fuori da La Catholica, c'è da temere che sia essa ad uniformarsi e non viceversa. E le avvisaglie purtroppo non mancano. Ecco, oltre a tramare l'intercomunione come potete vedere dai link sopra indicati, cosa dice Bergoglio agli Evangelici tedeschi ricevuti il 6 febbraio scorso:
Poiché non è più previsto il reditus dei separati ma, secondo il falso ecumenismo oggi in vigore tutti convergono verso una verità da cercare insieme al di fuori da La Catholica, c'è da temere che sia essa ad uniformarsi e non viceversa. E le avvisaglie purtroppo non mancano. Ecco, oltre a tramare l'intercomunione come potete vedere dai link sopra indicati, cosa dice Bergoglio agli Evangelici tedeschi ricevuti il 6 febbraio scorso:
...Al tempo stesso, nella realtà dell’unico Battesimo che ci rende fratelli e sorelle e nel comune ascolto dello Spirito, sappiamo, in una diversità ormai riconciliata, apprezzare i doni spirituali e teologici che dalla Riforma abbiamo ricevuto. A Lund, il 31 ottobre scorso, ho ringraziato il Signore di questo e ho chiesto perdono per il passato; per l’avvenire desidero confermare la nostra chiamata senza ritorno a testimoniare insieme il Vangelo e a proseguire nel cammino verso la piena unità. Facendolo insieme, nasce anche il desiderio di inoltrarsi su percorsi nuovi.Non trovo parole (in realtà c'è di che essere esausti dopo quanto detto e scritto in tempo reale in questi quattro anni) per commentare quanto c'è di erroneo dalla prima all'ultima parola anche del resto del discorso. E di quanto accade ogni giorno a ritmi sempre più vertiginosi e apparentemente inarrestabili. C'è non solo da inorridire; ma da gridare che chi tace approva... Ovviamente non mi riferisco a noi laici, che non riusciamo a tacere a nostro rischio e pericolo, in un ruolo inusitato che non ci compete. Parlo di chi ha responsabilità più gravi delle nostre e potrebbe parlare con più incisiva autorevolezza. Hai voglia a dire che non è Magistero infallibile! La deformazione ormai precipita e si allarga sempre più la forbice tra chi custodisce la retta fede della lex orandi lex credendi e le nuove generazioni che assimilano la neo-evangelizzazione.
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1. Arthur Roche, Segretario della Congregazione per il culto divino e la
disciplina dei sacramenti, è stato chiamato a presiedere la commissione
per la revisione della Liturgiam authenticam, scavalcando il
prefetto della congregazione, il cardinale Robert Sarah. Risulta che di
recente si sia già tenuto un incontro di lavoro riservato, a cui
avrebbero preso parte oltre a Arthur Roche, il sottosegretario Silvano
Maggiani, Andrea Grillo, professore al Pontificio Ateneo Sant'Anselmo, e
i vescovi Piero Marini e Domenico Sorrentino. Questi nomi già lasciano
presagire la volontà di annichilimento dell'azione di parziale restauro
della sacralità del Rito promossa da Benedetto XVI e temere guasti ancor
peggiori. A prescindere dalla diminutio comunque costituita dal NO.
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2017/02/prove-tecniche-di-un-nuovo-rito.html
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