Lettera a Benedetto XVI per la pubblicazione della parte restante del terzo segreto di Fátima


sabato 26 novembre 2016

Lettera a Benedetto XVI per la pubblicazione della parte restante del terzo segreto di Fátima

Nella nostra traduzione da OnePeterFive

Resa pubblica una lettera privata al Papa emerito Benedetto XVI
Maike Hickson, OnePeterFive, 18 novembre 2016

Un appello accorato per la pubblicazione della parte restante del terzo segreto di Fátima

La recente iniziativa coraggiosa e incoraggiante rappresentata dalla Lettera dei quattro cardinali a Papa Francesco ha dato nuovo vigore anche ai fedeli e ha infuso in loro fiducia nel fatto che si stia organizzando una resistenza efficace contro le affermazioni eretiche dell’esortazione post-sinodale di Papa Francesco, l’Amoris Laetitia. Essa incoraggia noi tutti a continuare a rivendicare l’integrità della Verità cattolica, confidando nel fatto che Dio ci concederà la Grazia necessaria e i mezzi prudenti se realizziamo fedelmente quello che Lui vuole che facciamo.
Ispirata in modo particolare dai quattro cardinali, ho deciso di pubblicare una lettera privata che avevo scritto nel maggio 2016 al Papa emerito Benedetto XVI. Ho sentito l’impulso a scrivere la lettera dopo che la mia relazione sul “caso Dollinger” aveva provocato la pubblicazione di un secco (ma piuttosto vago) comunicato stampa del Vaticano [ne abbiamo parlato qui] inteso a refutare le mie conclusioni – basate sulla testimonianza personale del Dr. Ingo Dollinger –, secondo le quali esisterebbe davvero una parte del terzo segreto di Fátima che non è stata ancora resa pubblica. (Leggi qui il nostro profilo della straordinaria vita di Frà Dollinger, amico non solo di Joseph Ratzinger, ma anche di San Pio da Pietrelcina.) La mia lettera al Papa emerito Benedetto è stata consegnata di persona all’ex-papa, secondo quanto mi è stato confidato da un contatto di fiducia a Roma.
Ho voluto scrivere a Benedetto per supplicarlo di pubblicare la parte mancante del terzo segreto, per il bene di tutti i fedeli cattolici del mondo, che hanno bisogno degli ammonimenti misericordiosi di Nostra Signora e di saggi consigli in quest’epoca di confusione ecclesiastica e di estremo disordine. Tuttavia, non ho ricevuto alcuna risposta, né da parte dello stesso Papa emerito Benedetto, né da parte del suo segretario personale, l’Arcivescovo Gänswein. Dopo gli ultimi sviluppi, che rappresentano davvero una situazione storica e che hanno portato il Cardinal Burke ad annunciare che è ora necessario compiere i passi formali per impedire a Papa Francesco di diffondere ulteriormente almeno l’eresia materiale, vorrei ribadire il mio appello accorato a Papa Benedetto affinché egli rilasci una dichiarazione pubblicando lui stesso il contenuto – per ora mancante ma moralmente necessario – del terzo segreto di Fátima.

Da quando è sorto il “caso Dollinger”, ho avuto la grazia di ricevere numerose ulteriori conferme del fatto che esiste realmente una parte mancante. Anche una fonte ben documentata, il Dr. Robert Moynihan, ha reso pubbliche le sue scoperte. All’epoca della mia relazione iniziale, colei che è stata per molti anni la segretaria personale del Dr. Dollinger mi ha rivelato – anche lei in qualità di testimone – che lo stesso Dr. Dollinger è tornato da Roma nel 2000, dopo la pubblicazione ufficiale del terzo segreto (incompleto) di Fátima, e le ha raccontato la conversazione che ha avuto con l’allora Cardinal Joseph Ratzinger, il quale gli rivelò che mancava ancora una parte del testo. Altre fonti di alto livello a Roma e in altri luoghi mi hanno dato informazioni sufficienti a farmi credere che sia vero che esiste ancora una parte mancante del segreto di Fátima.

Ora più che mai mi sembra importante che essa sia pubblicata.

La situazione all’interno della Chiesa cattolica ci ricorda ogni giorno di più quella di un regime comunista, in cui la libertà di espressione è proibita e i cosiddetti “controrivoluzionari” vengono rimossi dalle loro cariche se si azzardano a parlare chiaro e a difendere alcune parti della verità cattolica. Due illustri giornalisti italiani, il Dr. Sandro Magister e Marco Tosatti, hanno recentemente utilizzato l’espressione “purghe” per descrivere alcuni intrighi vaticani attuali. Una fonte vaticana mi ha detto:
“A Roma l’atmosfera è così carica di elettricità che si può appena respirare”. Un’altra fonte – un sacerdote cattolico conservatore e ben informato – mi ha commentato nei seguenti termini, in una comunicazione personale, i recenti cambiamenti in seno alla Congregazione per il Culto divino:
Da quanto mi è dato di vedere, la grande “riforma della Curia” è stata deplorevole: la rimozione del Cardinal Burke dalla Congregazione per i Vescovi e poi dalla sua carica di Prefetto della Segnatura Apostolica; la sostituzione di tutti i membri della Congregazione per il Culto Divino (pare che [Papa Francesco] non abbia previsto che persona forte, ortodossa, esplicita ed eloquente fosse il Cardinal Sarah). Forse la ristrutturazione che ha portato alla creazione della Congregazione per la Famiglia (o come si chiama) è stata una buona cosa. Ma affidare a Paglia la guida dell’Istituto Giovanni Paolo Secondo [per gli Studi sul Matrimonio e la Famiglia]?
Quando gli ho chiesto perché sono stati operati cambi in seno alla Congregazione, mi ha risposto:
Probabilmente sarebbe stato difficile a livello politico (persino per il caudillo papale) rimuovere Sarah, e quindi ha rimosso tutti gli altri.
Questi sono solo alcuni scorci della situazione dottrinale e amministrativa attuale all’interno della Chiesa.
Abbiamo bisogno della verità liberatrice di Fátima. Che Papa Benedetto abbia misericordia della Chiesa che egli ha un tempo promesso di guidare e di proteggere.

Una fonte romana mi ha rivelato che Papa Benedetto ha deciso di non rispondere non solo alla mia lettera ma nemmeno a quella dei quattro cardinali. Ha deciso di rimanere tranquillo di fronte alla sconvolgente confusione all’interno della Chiesa. La mia fonte ha aggiunto: “Se Benedetto dicesse qualcosa di controverso in questa situazione, la spaccatura all’interno della Chiesa si compirebbe definitivamente”.

Ma a che prezzo l’ex-papa ha deciso di rimanere in silenzio?

La seguente è una traduzione fedele della mia lettera originale in tedesco al Papa emerito Benedetto, da cui sono stati rimossi per ragioni di privacy indirizzi e nomi di persone. Ho anche aggiunto alcuni link per la comodità del lettore.
Dr. Maike Hickson - 23 maggio 2016
* * *

XXX
Sua Santità Papa emerito Benedetto XVI,
per mano di XXX

Sua Santità,

La prego di permettermi di rivolgermi a Lei. Può darsi che Lei conosca già il mio nome, dato che sono stata io a provocare la dichiarazione dell’ufficio stampa del Vaticano del 21 maggio sul terzo segreto di Fátima. Ma vorrei prima menzionare il fatto che mio marito, il Dr. Robert Hickson, è stato uno studente del Professor Josef Pieper, e che è stato anche per molti anni amico del Dr. XXX. Io stessa, negli ultimi tempi, ho lavorato spesso pubblicamente con Padre XXX.

Ora, vorrei raccontarle cosa mi ha detto di Lei Padre Ingo Dollinger – o Professor Dollinger – quando l’ho chiamato per telefono in Germania la domenica di Pentecoste. Come Lei ben sa, egli è un santo sacerdote. Quando mi ha confermato per telefono le notizie che circolano su Internet ormai da anni – vale a dire, che Lei stesso ha ammesso di fronte a lui tempo fa che esiste ancora una parte non pubblicata del terzo segreto, in cui vi sono ammonizioni che riguardano un concilio e una messa maligni – il tono della sua voce era pacato. Ha riflettuto scrupolosamente insieme a me sull’opportunità di menzionare il Suo nome nel mio articolo che avevo proposto ma che non era ancora stato pubblicato. Mi ha anche confermato chiaramente quanto gli avevo detto e quanto avevo letto da altre parti riguardo a Lei. Mi ha dato la sua benedizione e si è mostrato molto preoccupato dagli ultimi sviluppi dell’insegnamento sul matrimonio all’interno della Chiesa.
Le allego il mio articolo affinché Lei possa leggere quel che ho riportato della mia conversazione telefonica. Quando il Vaticano ha emesso la dichiarazione pubblica, ho di nuovo chiamato immediatamente Padre Dollinger (veda per cortesia il secondo articolo allegato), che è stato ancora una volta molto amichevole. Quando gli ho detto che Lei adesso dichiara pubblicamente di non aver mai parlato con lui di Fátima, mi ha risposto: “Che sciocchezza! Questa gente oggi non si attiene più alla verità”, e ha aggiunto che, dopotutto, egli ha già parlato con altre persone su di Lei e sul terzo segreto di Fátima. Ha anche aggiunto con compassione che potrebbe darsi che Lei, Santo Padre, sia ormai un po’ anziano e che quindi la Sua memoria possa forse esserLe venuta a mancare riguardo a questa questione. [Come ho scritto altrove, il Dr. Dollinger ha ora deciso di rimanere in silenzio, “dato che Roma si è pronunciata”.]

Tuttavia, non sono stata affatto in grado di percepire la stessa mitezza sacerdotale nelle [brusche e secche] parole del comunicato stampa del Vaticano che è stato attribuito a Lei. Queste parole che vengono ora messe in bocca a Lei non menzionano nemmeno l’eventualità che Lei abbia potuto affermare che il Suo vecchio amico si sia sbagliato o che abbia frainteso le parole che Lei gli aveva rivolto.
Ad essere onesti, Sua Santità, io non credo affatto che queste parole dell’ufficio stampa provengano da Lei. Lei è molto più mite rispetto a quello che queste frasi rudi del comunicato stampa La fanno sembrare.

Come abbiamo pubblicamente affermato sul nostro sito OnePeterFive, non ci sogniamo nemmeno di affermare che Lei abbia mentito quando – il 26 giugno 2000 – ha dichiarato che il terzo segreto di Fatima era stato ormai pubblicato integralmente. Possiamo ben immaginare che, all’epoca, Lei abbia agito in obbedienza nei confronti dei Suoi superiori e che Lei stesso credesse forse che la parte non pubblicata del terzo segreto contenesse piuttosto alcune aggiunte incerte da parte di Suor Lucia. Forse all’epoca non era ancora così chiaro che le ammonizioni erano realistiche, anche se ovviamente Suor Lucia non avrebbe mai potuto sapere che – poco dopo il 1960 – sarebbe stato convocato un concilio e sarebbe stata introdotta e promulgata una nuova messa.
Ad ogni modo, sembra che ci troviamo esattamente nella situazione descritta, dato che osserviamo l’abbandono della fede nelle gerarchie della Chiesa. Come altro interpreterebbe l’Amoris Laetitia, contro la quale si è dovuto sostanzialmente opporre – recentemente, in Spagna – persino il Cardinal Gerhard Müller, in modo coraggioso, pur mostrando allo stesso tempo il suo rispetto? E il fatto che egli abbia poi affermato che nessuno, nemmeno il papa, può cambiare l’insegnamento della Chiesa sul matrimonio?
Non stiamo forse osservando che quella parte [del terzo segreto] che il Vaticano non ha pubblicato nel 2000 sta diventando realtà?
La Dr.ssa Alice von Hildebrand – il cui marito Lei ovviamente conosce – ha pubblicato poco tempo fa sul nostro sito OnePeterFive.com una relazione (veda l’allegato) in cui menziona un testimone che rivelò [nel 1965] a lei e al marito che il terzo segreto parla di un’apostasia e di un’infiltrazione alla testa della Chiesa. Santo Padre, SAPPIAMO che c’è dell’altro rispetto a quanto è stato pubblicato il 26 giugno 2000.

Entrambi i testimoni – il professor Dollinger e la Dr.ssa von Hildebrand – sono di età avanzata. Può darsi che entrambi siano consapevoli del fatto che non dovrebbero portarsi certe conoscenze nella tomba, dato che esse appartengono a tutta la Chiesa, specialmente al giorno d’oggi, quando tutto sembra essere messo in discussione, persino il dogma dell’infallibilità. Non Le passa per la testa la stessa cosa? Dopotutto, tutti dovremo comparire un giorno di fronte a Nostro Signore e dovremo render conto delle nostre vite. È per questo motivo che io stessa ho compiuto questo grave passo e L’ho messa pubblicamente sotto pressione pubblicando la testimonianza di Padre Dollinger. Anch’io dovrò comparire un giorno di fronte a Dio.
In onore della Madre di Dio, della Vergine di Fátima, Le chiedo pertanto di mettere a disposizione di tutti noi la parte mancante del testo. I cattolici di tutto il mondo ne hanno bisogno per armarsi bene e proteggere le loro anime contro questa confusione che imperversa ai nostri tempi. Vi sono molti elementi in gioco. Anche se all’inizio sarà difficile, credo fermamente che la nostra conoscenza della verità ci farà liberi. La prego, compia questo atto liberatore. Da troppo tempo circolano voci e speculazioni. Una situazione del genere, ovviamente, né è pastorale né infonde fiducia.
Io e Lei siamo tedeschi. La mia famiglia, che credeva nella Scrittura, ha sofferto molto sotto Hitler (un suo membro è morto per questo), ma non ha mai rinunciato a dare la propria testimonianza cristiana. Non dobbiamo forse mostrare anche noi lo stesso coraggio, anche se ci si minaccia di scatenare l’“inferno” contro di noi?
Non potrebbe – semplicemente e in modo elegante – pubblicare il testo mancante – nella nostra era illuminata! – e affermare che esso non viene considerato una parte ufficiale del terzo segreto ma solo un’aggiunta fatta dalla stessa Suor Lucia? E che, dato che non cessano le speculazioni su questo testo, si è finalmente deciso di pubblicarlo così come è, per metterlo a disposizione delle discussioni tra cattolici illuminati e informati, ovviamente quindi in modo particolare teologi ed esperti?
In questo modo, nessuno ci perderebbe la faccia, visto soprattutto il fatto che il papa che era responsabile della pubblicazione [nel 2000] è già deceduto.
In nome di Nostra Signora, della Vergine di Fátima, Le rinnovo quindi la mia richiesta di consegnarci questo testo nella sua interezza e di rendere disponibile a tutti noi – a tutti i cattolici del mondo – la possibile verità [di Fátima] che potrebbe aiutarci anche a salvare le nostre anime.

Non dubiti del mio amore filiale. Le chiedo la Sua benedizione per mio marito, per i nostri due bambini, XXX e XXX, e per me.
La saluto di cuore nel Signore,
Maike Hickson
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

Lettera a Benedetto XVI per la pubblicazione completa del Terzo Segreto di Fatima

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